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giovedì 18 dicembre 2014

Grand Canyon

Scusate se non ho aggiornato prima, ma, come ho già detto, settimana scorsa sono stata impegnata tutti i giorni e mercoledì sono iniziati i finals. Non che sia preoccupata (ho calcolato che in quasi tutte le materie posso prendere 45% e avere comunque una A), ma qualcosa devo studiare comunque.

Ad ogni modo, qualche giorno fa stavo raccontando alla mia famiglia ospitante che la mia amica R, exchange italiana, parte questa domenica e la sua carissima mamma ospitante, dopo averle promesso ogni weekend che l'avrebbe portata al Grand Canyon, le ha detto che l'avrebbe accompagnata a patto che lei le pagasse benzina, albergo e cibo. Assurdo, vero? I miei Hparents non riuscivano a crederci, e sono talmente delle persone di buon cuore che mi fanno "Quando parte di preciso? La portiamo noi.". Si sono offerti di accompagnare una mia amica a vedere il Grand Canyon a quasi quattro ore di macchina, durante una settimana impossibile, con qualcosa come tre giorni di anticipo. Davvero, non potrò mai ringraziarli abbastanza. Tra l'altro la sera prima la sorella piccola si è presa l'influenza e rischiavamo di non andare!

Martedì mattina, alle 6.45, io, l'Hdad e la Hsis grande siamo saliti in macchina con caffé e tortillas, siamo passati a prendere R e un'altra mia amica exchange (tedesca), P, e siamo andati al Grand Canyon.

Il viaggio è stato molto divertente, l'Hdad continuava a ripetere che siamo delle compagne di viaggio fantastiche e che è quasi stata la parte che ha preferito di tutta la giornata. Non so bene come spiegarlo, ma sono state otto ore molto allegre: R e P sono entrambe due ragazze molto esuberanti e... casiniste. Abbiamo cantato - stonate e urlando - le peggiori canzoni pop che avevo sul cellulare, abbiamo bevuto starbucks rannicchiate sotto le coperte, abbiamo riso fino alle lacrime al racconto si R che si è persa di notte nel deserto, abbiamo insegnato alla tedesca "We wish you a marry christmas" in italiano, abbiamo condiviso le domande più divertenti che ci sono state fatte dagli Americani... e ci siamo fermati a caso, sul bordo della strada, per giocare con la neve.

R, P, io.

Dopo quasi quattro ore siamo arrivati al Grand Canyon. L'Hdad mi ha poi detto che l'abbiamo ripagato per averci portate lì anche solo con le nostre reazioni. Reazioni ed emozioni che non provo nemmeno a descrivere - forse qualche mese fa ci sarei anche riuscita, ma ora il mio italiano fa troppo schifo anche per scrivere una tabella oraria, figuriamoci per esprimere qualcosa del genere. Spero che le nostre fotografie riescano a parlare da sole.







Questa è stata la colonna sonora del nostro viaggio di ritorno: ecco cosa intendo per pessime canzoni pop cantate a squarcia gola. P la adorava ed era troppo divertente mentre cercava di cantarla! :D

Bacioni,
 Vi



sabato 6 dicembre 2014

Locked down

Lo so, scusate, non scrivo da secoli, ma in questo periodo sono impegnatissima: pensate che da Dec 1 fino a Dec 14 non ho un solo giorno senza impegni! Ma devo assolutamente scrivere questo post perché l'altro giorno ho avuto un'esperienza... decisamente americana: locked down at school.
(Per chi non lo sapesse, è quando succede una sparatoria a scuola e ci si deve chiudere in classe.)

Martedì all'ultima ora, l'altoparlante ha detto di chiudere le porte e stare in silenzio per il locked down. Pensavamo tutti si trattasse di una prova, tant'è che il prof ha pure sbuffato e continuato la lezione alzando gli occhi al cielo. Di solito la prova dura tre minuti esatti, ma dopo dieci non ci avevano ancora comunicato che potevamo riaprire le porte. E' passato a quel punto qualcuno che ha bussato alla porta e ha urlato "non è una prova! Fate silenzio e nascondetevi". Ancora una volta, non ci abbiamo creduto e la lezione è continuata.

Due minuti prima che suonasse la campanella, però, l'altoparlante ha ricordato di non rilasciarci all'orario regolare perché c'erano dei problemi in zona. E quindi era tutto vero.

Abbiamo iniziato a controllare i messaggi e le mail per ricevere delle notizie, ma non arrivava niente più di pettegolezzi. Quello che abbiamo sentito è stato: c'era un ragazzino con una pistola alla scuola media accanto, qualcuno aveva portato uno zaino con una pistola a scuola, c'era un furgone pieno di armi nel parcheggio, una banda di gangster armati cercava di entrare. Molto credibile, giusto?

Dopo più di un'ora ci hanno lasciati andare.
All'ingresso c'era la polizia e un elicottero volava basso sul campo da football. I pullman non arrivavano, la gente urlava e si abbracciava. Ma alla fine, alle quattro e mezza invece che alle tre, sono riuscita ad arrivare a casa, sana e salva.

Intorno alle sei di sera hanno pubblicato sul sito della scuola la versione ufficiale: qualcuno aveva visto un uomo caricare una pistola nel parcheggio della scuola e l'aveva denunciato alla polizia. Si era poi scoperto che si trattava in realtà di un operaio che riparava le piastrelle con una pistola spara colla.

Ah, ok allora.

Quindi Loked down è stato aggiunto alla lista delle mie prime volte in America e The End.

Di solito pubblico una canzone ed effettivamente è quasi sempre tratta da glee, quindi ho pensato: perché non postare invece una delle scene più toccanti (e forse anche l'unica salvabile) della terza stagione? Anche se il nostro Loked Down non è stato neanche lontanamente così  traumatico, non ho potuto fare a meno di pensare a questa puntata.

p.s. gli unici momenti di tensione in classe li abbiamo avuti quando abbiamo sentito dei passi nel corridoio. Ecco, quella parte del video è parecchio simile a ciò che è successo da noi.

Baci

Vi